Canale YouTube

L’ ingresso nel canale digitale YouTube è un atto significativo nel nostro percorso di modesti e attenti valorizzatori della Léngua Mèdra, il nostro Dialèt Aržan.
Perché consente a questo nostro ‘lavoro’ in  gratuità – e per questo di responsabilità verso la committenza ancestrale che ha ‘trasmesso fino a noi ’ la lingua prima, quella che abbiamo udito quando non potevamo né parlarla, né ancora scriverla –  di presentare nel modo più coinvolgente possibile l’espressione di più difficile fruizione del nostro ‘dialetto, come di tutti i dialetti in generale: La Poesia.

La nostra concezione particolare di proposta della  Poesia Dialettale, verso la quale – ma non solo – abbiamo una certa predisposizione d’animo,  è una ricerca del coinvolgimento nell’azione delle parole, attraverso il sostegno anche dei linguaggi della comunicazione (che mettono in comune le community), con immagini, con traduzioni e testi a fronte, fino ad arrivare in taluni casi a felici modi del ri-dire i testi scritti.
A volte poi, quando ci vengono donate antiche poesie o nuove ballate o sirudeli, qualcuno di noi, più brava o più bravo, le ridice ad alta voce . Ri-ascoltiamo anche quello che abbiamo già udito una volta e mai trovato scritto.
C’è infine una nostra scelta musicale ad accompagnare quasi sempre i versi, per ricordare che la poesia già agli inizi era pensata per essere detta in musica. E siamo in un territorio ove l’opera  cantata ha rappresentato un valore enorme per la cultura e l’intrattenimento educativo di intere generazioni,fino ad oggi.

Il nostro auspicio è di riuscire a far percepire ad una platea non limitata ai soli appassionati, la bellezza e la ricchezza espressiva delle lingue dialettali, a partire dalla nostra, anche quando si cimenta arditamente ed ingenuamente ad interpretare nella Léngua Aržana, testi di autori al di fuori del nostro dialetto.
Le parole che abbiamo scritto, tradottoritrascritto e recitato in léngua non ci appartengono più, senza diritti d’autore caso mai ci fossero, con preghiera di espropriazione, certi come siamo che ci ritorneranno indubbiamente in altra forma e veste, come in un dono ricambiato.


Sul canale YouTube “Léngua Mèdra”, sono presenti i primi video che danno già una panoramica significativa degli aspetti summenzionati, vedi ai link sottostanti ;
Tanti altri se ne aggiungeranno per accrescere quel divano poetico formato da testi scritti e orali del nostro gruppo, di autori reggiani, di poeti italiani e non solo.


La poesia scritta dal nostro Gian Franco Nasi e qui riportata, ci ricorda la giornata del Primo Maggio di questo anno bisestile. Racconta con lucidità partecipe gli aspetti del ‘sentire’ nell’ incertezza che ci ha colpito tutti .


La poesia del bravissimo scrittore e poeta reggiano  Luciano Serra (1920-2014) che abbiamo  scelto per il Post alla Festa della Mamma, è qui recitata dalla nostra Brunetta Partisotti.
Le parole di Serra arrivano così alle figlie e ai figli in piena luce, così come chiude i suoi versi: “madri madri spirito di luce”.
In fondo delle madri si dice: ha dato alla luce una nuova vita.


La poesia  Paolo Gibertini, uno di Noi, è ispirata da sue riflessioni  su come tanti di noi, con l’età, sembrano diventare quelli che forse sono sempre stati, e capire l’intimo coinvolgimento con la nostra terra.


La particolare atmosfera di questa fotografia — di cui non conosciamo con precisione l’anno in cui è stata ‘presa’ e neppure riconosciamo gli avventori lì seduti –, ha fissato per sempre  la facciata della Cooperativa di Consumo di Villa Ospizio ( in uno stabile che esiste ancora e ora restaurato ma simile nelle modanature) e che molti dal noster grópp bambini alla fine degli anni ‘50 del secolo scorso hanno guardato passando di lì.
Questa fotografia ha una sua storicità locale e per questo  ha ispirato il nostro Gian Franco Nasi ad immaginarla in una “possibile” data significativa: giovedì 15 Luglio 1948; giorno feriale, ma con l’Italia congelata per l’attentato a Palmiro Togliatti del giorno prima, e poi liberata con esultanza anche grazie alla vittoria di Gino Bartali del Tour de France. Da questo ricordo fissato in quello ‘scatto’ Gian Franco ha improvvisato  una  tranquilla, commovente e breve ballata  , un “fermo immagine” di un episodio nodale per la nostra  storia Democratica.
La lettura del  nostro Luciano Cucchi,  la restituisce in una piana e chiara voce. La musica che l’accompagna aggiunge ufficialità e storicizza gli eventi nel loro contesto.


La sentita poesia di Giuseppe Ungaretti, scelta dalla nostra Brunetta Partisotti per il nostro Post di partecipazione alla Festa della Mamma 2020, tradotta da noi in Dialetto Reggiano e recitata dalla stessa Brunetta.


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