
Di questo breve periodo Reggiano abbiamo potuto raccogliere solo alcuni frammenti.


Qui il ricordo di quel periodo dalle stesse parole di Pasolini

La “Littorina” in servizio sulla linea Reggio Emilia – Sassuolo
L’allora tredicenne Pier Paolo già seguiva una sua vocazione introspettiva e poetica, e dobbiamo a Pinuccia Montanari la scoperta di questa poesia inedita del nostro.
Caduta e Redenzione
Covo non so se voglie inappagate
sfibranti, o ingenui versi. I campi volano
dietro il finestrino donde un terreo
sole investe gli studenti che cantano.
Solo, coi pugni chiusi sopra il grembo;
Tonio non guarda nulla con il suo bruno occhio,
e a quel gesto negligente
io mi torturo, e invidio la sua grazia
distratta… Ma certo torneremo
da Reggio verso sera, e i nostri giochi
echeggeranno umidi sul prato
del castello (*).
(*) La “Rocca” di Scandiano

Citiamo da “Una vita in Biblioteca- Saggio autobiografico ” di Pinuccia Montanari, BookSprint Edizioni 2016
Pier Paolo Pasolini ha dedicato a Scandiano, nel 35’questi versi che aveva titolato “Caduta e Redenzione”, nei quali, con dolcezza, i ricordi di infanzia si schiudono:
verso sera, di ritorno da Reggio, dove frequentava il Liceo Classico Spallanzani, davanti ai finestrini del trenino che collega ancora oggi Scandiano a Reggio, e poi davanti all’immagine della bellissima Rocca di Scandiano.
Nel 1992 avevamo realizzato un importante seminario, dedicato allo scrittore poeta, con contributi di noti studiosi italiani. Fu in quell’occasione che Walter Siti mi rivelò l’esistenza dei versi dedicati a Scandiano.
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