Il “distillato” del nostro Bavól, contenente le sole parole veramente Arşâni, non riscontrabili nemmeno nelle province limitrofe.
In questo elenco ci sono alcune decine di voci, già tutte presenti nel Bavól, qui raccolti in quanto termini propriamente reggiani, ovvero conosciuti e utilizzati precipuamente, se non esclusivamente, nella provincia di Reggio Emilia.
Alcuni di questi termini si possono trovare nei vicini dialetti parmigiano e modenese, ma non coincidono come significato o vi si allontanano in modo rilevante come grafia e/o pronuncia. Ad esempio: bēda significa bietola per tutti e tre i dialetti (o anche la seconda persona singolare dell’imperativo del verbo badare). Invece l’uso del termine per esprimere un forte tiro o un forte colpo assestato è solo e tipicamente reggiano, salvo più recenti “migrazioni” che per ora non ci risultano.
Questi vocaboli che non trovano, per ora, riscontro in altri dialetti, costituiscono veri e propri endemismi linguistici “nostrani“.
Ad esempio, un termine che noi reggiani sentiamo come vocabolo assolutamente normale, tanto da ricorrervi spesso anche parlando italiano è pòcc, ovvero “poccio” che, se detto di là dall’Enza o dal Secchia, quasi nessuno capirà. In italiano “poccio” esiste, ma con diverso significato (praticamente inutilizzato ed incompreso ai più).
Il nostro augurio è che termini come quelli del presente elenco, ed anche di tutto il Bavól in generale, potessero in un qualche modo proliferare aggiungendone ogni tanto anche dei nuovi; una lingua per rimanere viva dovrebbe avere anche la capacità di evolversi e assorbire nuovi stimoli, creare nuove forme espressive, lasciarsi contaminare e, a sua volta, quando ne fosse capace, esportare qualche sua “invenzione”.
Isarco Romani
Fonti
Carpi – Pavarini, Dizionario del dialetto parmigiano (consultabile sul sito del comune di Parma)
Ernesto Maranesi, Piccolo vocabolario del dialetto modenese (1869, edizione on line).
Sandro Bellei, A m’arcord, dizionario enciclopedico del dialetto modenese (2 voll., 1999).
Silvio Cevolani, Vocabolario etimologico del dialetto modenese (2011).
Si ringraziano per la preziosissima consulenza su tutti i termini non reperiti nei suddetti dizionari:
Giuseppe Mezzadri, della Consulta per il dialetto parmigiano
Silvio Cevolani, autore dell’eccellente Vocabolario modenese sopra citato
Termine Arşân
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Definizione in Italiano
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Note sui “vicini”
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Voce
arsóm
aridità, secchezza
–
barichèll
scaffale, impalcato a sostegno di stuoie
–
barşeghli
bistecche di pecora grigliate (dopo lunga maturazione in concia)
–
bēda
forte tiro nel gioco del calcio o forte colpo assestato
In Modenese e in Parmigiano lo stesso termine c’è ma non con questa accezione
bérla
şò ‘d bérla, non a piombo, in equilibrio precario, anche riferito a stato fisico o mentale
–
beschésel, sbeschésel
capriccioso, stravagante, schizzinoso, permaloso, sulle sue
–
bôda
rospa, cicciona, grassona, spocchiosa, vanesia
–
bōrga
cestino del pescatore
In Modenese il termine c’è ma con altro significato
briglêr
gingillarsi, perder tempo
–
bruscadèina
innaffiatura superficiale
–
bşèt
bilancina di precisione
–
bûgh, bûga
bacato, bacata, anche cariato
In Modenese c’é bigh, biga
buraciòun
caos, burrasca
–
bustein
flaconcino
In Modenese c’é butazein
casagaj
polenta con fagioli ed altri condimenti ed aromi
In Modenese c’é chélzagat
céno
garzone di bottega, ragazzino
In Modenese cinno
In Parmigiano cinén
ciapunêr
abbottonare
–
ciocabèch
barba di becco, piantina erbacea con fiori gialli
–
ciorcióla
parte grassa e molle in un uomo o in un cibo di carne, ma anche scemenza, sciocchezzuola
–
cridêr
redarguire, sgridare, rimproverare
In Parmigiano c’è cridär con altro significato
dî mamlèin
dito mignolo
In Modenese manvein
In Parmigiano manven
dî mamlòun
dito pollice
In Modenese dì gross
In Parmigiano did gross
dî schesapólegh
dito pollice
–
dî sfurdigòun
dito indice
In Parmigiano did ch’signa
dî şmucladōr
dito indice
–
fagnînt, fegnan
ozioso, sfaticato
–
filóma
miseria, povertà
–
flósca
quando cadono fiocchi di neve molto radi e leggeri
In Modenese a sfroscia
fóbia
frusta di ramo di salice
–
giòngla
ghiandola
–
giublêr
andare a grande velocità
–
góns, guns
gozzo degli animali
In Modenese gos
In Parmigiano gòz
gôşel
zolla di terra rivoltata dopo l’aratura
In Modenese gos
In Parmigiano gòz
guasadōr
guazzatoio (abbeveratoio per animali)
–
gugiōl
maiale
–
imbarbeschêr
impiastricciare; arruffare, intrigare mettere nei guai
–
inaiê
arrabbiato, indispettito
–
intêr
innestare (di piante)
In Modenese insdir
lòss
segaccio con manico chiuso
–
lumèla
pupilla
–
mariana
madre del fidanzato, futura suocera
–
méca
in senso fig.: spiccate doti intellettive o pratiche, averci il pallino
In Modenese e in Parmigiano altro significato
nèch
piegato, ingobbito
–
nesafièe
farfallone, corteggiatore insistente
–
oşmaro
persona scaltra e senza scrupoli, inaffidabile
–
panarasa
scarafaggio (fig.: nel ventennio un fascista nella divisa nera)
In Modenese ha altro significato
parpadlòun
chiacchierone
–
peilapiōc
persona avara, spilorcia
–
pèla
in senso fig.: persona avara, spilorcia
Il termine in Modenese non contempla questa accezione
pintròl
oggetto appuntito, ma soprattutto aggeggio non meglio specificato (analogamente: pintrulin, pirulin, bagajin…)
Il termine in Modenese non contempla questa accezione
pòc
fanghiglia, melma; intruglio, pastrocchio; lavoro fatto male
Il termine in Modenese non contempla questa accezione
pulêr
ridurre al verde, sbancare al gioco
Il termine in Modenese non contempla questa accezione
rés
in senso fig.: an fêregh mia i rés, di eccessiva leziosità
–
risoun
radicchi selvatici
–
rōla
aureola, alone della luna
In Modenese il termine ha altro significato (teglia)
rudlèina
rotella tagliapasta
In Modenese il termine ha altro significato
şbartalôt
scappellotto
In Parmigiano bartarot
s’ciapunê
sbottonato
–
s’cîn
secchio
–
şberlànsa
altalena
In Parmigiano zbalansa
şbisulêr
serpeggiare, sgusciare via
–
şbuş
laterizio forato
In Modenese il termine ha altro significato
scanfugnadòur
derisore, schernitore, sfottitore
–
scanfugnêr
deridere, dileggiare, schernire, sfottere
–
schèsapioc
polemico all’eccesso
–
schisagnêr
pigiare disordinatamente
–
sfrucîn
frugoletto
–
sgabajêr
togliersi d’impiccio, tagliare la corda
In Modenese sgabler
sgalmēder
accorto, scaltro, sveglio, disinvolto
In Modenese il termine ha altro significato
şgargotlêr
gloglottare (verso del tacchino)
–
şghègia
miseria
In Modenese sgéssa
sgnanglòun
piagnucolone
–
şgrincèr
pulire a fondo energicamente, sgrossare
–
şgrintèla
lucertola
In Modenese e in Parmigiano c’è solo il termine arzintela
sighèl
paletta per la cenere (anche gavèl)
In Modenese c’è solo il termine gavèl
siróch
percossa data sul capo con le nocche
In Parmigiano sarucch
şlèiş
logoro, liso, sdrucito
In Modenese lés
In Parmigiano liz
şmarmaj
fifa, spavento; ansia, apprensione
–
s’ocòr
magari, usato come avverbio nel senso di se accade, e non nel significato letterale (se occorre)
–
soléi (al)
lato esposto al sole
–
spaj
spavento improvviso
–
spiplêr
guardare di sottecchi, anche per carte da gioco (scoprirle lentamente)
–
splòja
terreno magro, sterile
–
sprecaghégna
maltagliati
In Modenese spreccanes
sprecagrógn
maltagliati
In Modenese levagrogn
stamp
modo di fare negativo, gestaccio (un brót stamp)
–
straşêda
passaggio nella neve a seguito di spalatura
–
strèla buvêra
Venere (astro)
–
stupagnîn
ciuffo d’erba
–
sucadèl
canaletta di scolo liquami nella stalla
In Parmigiano sorcadèl
suchèla (in)
a capo scoperto, senza cappello
In Parmigiano in sucón
tórsla
rigonfiamento da puntura (zanzara, ortica)
–
tulirōla
tagliere
In Modenese pistadora
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